L’endometriosi è la presenza di tessuto simile all’endometrio (ghiandole o stroma) al di fuori dell’utero. La sua prevalenza è stimata tra il 2 e il 10% nelle donne in età fertile. Le pazienti con endometriosi possono essere asintomatiche, ma di solito presentano dolore pelvico cronico e/o infertilità. Dal 30% al 50% delle donne affette da endometriosi ha difficoltà a rimanere incinta. L’esame clinico, l’ecografia e la risonanza magnetica possono sospettare l’endometriosi. La laparoscopia e l’istopatologia confermano la diagnosi.
La gestione dell’infertilità associata all’endometriosi deve seguire un approccio globale che valuti il dolore, la riserva ovarica, i fattori tubarici e maschili e lo stadio dell’endometriosi. Sono state pubblicate diverse linee guida internazionali (ASRM (2012), ESHRE (2013) e NICE (2017)). Nelle pazienti con endometriosi pelvica minima e lieve (ASRM stadio I o II), l’escissione o l’ablazione dell’endometriosi peritoneale aumenta il tasso di gravidanza. Per le donne infertili con endometriosi ASRM in stadio I o II, i medici possono raccomandare rapporti sessuali temporizzati con stimolazione ovarica controllata. I medici possono prendere in considerazione l’IUI con stimolazione ovarica controllata entro 6 mesi dal trattamento chirurgico. Le donne con endometriosi moderata o grave (ASRM III o IV stadio) devono essere indirizzate verso le tecnologie di riproduzione assistita. Nelle pazienti che hanno fallito un intervento chirurgico primario, la riproduzione assistita sembra essere significativamente più efficace della chirurgia ripetuta.
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